martedì 31 gennaio 2012

MEDITAZIONE

                                                     

Rileggendo un numero della rivista Time di qualche anno fa mi sono imbattuto in un articolo di Joel Stein che parla della meditazione.

Vi riporto un breve riassunto per una riflessione.

Gli scienziati la studiano. I dottori la consigliano. Milioni di americani – la maggior parte dei quali non possiede nemmeno cristalli – la pratica ogni giorno. Perché? Perché funziona.
L’autore parla della  sua esperienza durante un corso di meditazione che ha seguito all’Insight Meditation Society di Barre nel Massachusetts. Dopo aver descritto le iniziali difficoltà del principiante: dalle donne attraenti fasciate da tutine attillate; l’indolenzimento di caviglie e ginocchia; la domanda ricorrente ‘ma io che ci faccio qui? Sto perdendo il mio tempo’; finché improvvisamente scatta qualcosa e per un attimo si trova in uno stato di chiarezza mentale, di pace e serenità. Poi comincia a descrivere il fenomeno che sta trasformando la società americana.


“Non solo gli studi e le ricerche dimostrano che la meditazione rinforza il sistema immunitario, ma ecografie del cervello suggeriscono che potrebbe riprogrammare il cervello a ridurre lo stress. Coloro che non praticano la meditazione stanno diventando una minoranza. Dieci milioni di americani adulti dichiarano di praticare qualche forma di meditazione regolarmente, il doppio rispetto a dieci anni fa. ‘I corsi di meditazione sono pieni di americani medi che non posseggono cristalli, non sono abbonati a riviste New Age,e non risiedono nemmeno a Los Angeles’.  Per i nuovi professionisti emergenti che si rendono conto di essere più stressati delle generazioni  precedenti (di contadini, allevatori di bestiame, fabbricanti di sapone) la meditazione è una via d’uscita. ‘E non devono più andare da qualche guru barbuto in mezzo alla foresta a farlo. (Sta diventando difficile evitarlo)  Infatti i corsi di meditazione sono offerti in scuole, ospedali, studi di avvocati, uffici governativi, aziende e prigioni. Negli aeroporti vi sono delle salette riservate specificamente alla meditazione accanto a cappelle religiose e  Internet points  La meditazione è stata materia di studio in un corso all’accademia militare di West Point, il tema di un articolo nel numero della primavera 2002 del Harward Law Review ed in molti discorsi da spogliatoio dell’allenatore dei Lakers Phil Jackson”.

Prosegue citando altri episodi che documentano la crescente  diffusione della meditazione. Nelle scuole della  Maharishi University Schools a Falirfield  nello Iowa  che comprende università, scuole medie e superiori ed elementari, gli studenti meditano insieme due volte al giorno. Lo Shambala Mountain Center in Colorado è passato dai 1342 visitatori nel 1998 a 15000 previsti nel 2003 (Al tempo dell’articolo). Nelle Catskills di New York gli alberghi si stanno trasformando in centri di meditazione.

“Ma il vero interesse è più medico che culturale. La meditazione è sempre più consigliata da medici come fattore di prevenzione, rallentamento o controllo del dolore delle malattie croniche come problemi cardiaci, AIDS, cancro e sterilità. Viene usata anche per ricreare un equilibrio in disturbi psichici come depressione, iperattività e disturbi dell’attenzione.  Nell’incontro fra misticismo Orientale e scienza Occidentale i dottori stanno abbracciando la meditazione non perché è di moda  ma perché gli studi e le ricerche scientifiche stanno cominciando a mostrare che funziona particolarmente per malattie legate allo stress. ‘Da trent’anni le ricerche sulla meditazione ci dicono che funzionano benissimo come antidoto contro lo stress,’ dice Daniel Goleman, autore di Emozioni Distruttive , coversazioni fra il Dalai Lama e alcuni neuroscienziati. ‘Ma la cosa più interessante delle nuove ricerche è come la meditazione può allenare la mente a rimodellare il cervello.’

A mano a mano che la meditazione ha lasciato da parte l’aspetto più esotico i metodi sono divenuti più pratici. C’è meno incenso che brucia oggi, ma rimane il cuore della filosofia buddhista: la percezione che sedendo in silenzio da 10 a 40 minuti al giorno, concentrati sul respiro, su di un’immagine o una frase, ci si può allenare a focalizzarsi sul momento presente piuttosto che sul passato o il futuro, e si può trascendere la realtà accettandola totalmente.  Nella sua forma più moderna e americanizzata, ha lasciato da una parte i mantram recitati in sanscrito o in tibetano, e li ha sostituiti con un suono o con l’attenzione sul respiro. E’ la pratica della ripetizione che è patrimonio, tecnica comune a molte le religioni.
L’articolista elenca i vari metodi di meditazione delle varie tradizioni e scuole, zen, tibetane e indiane e si sofferma sugli studi scientifici che hanno mostrato monaci in intensa meditazione che possono coscientemente alterare le loro funzioni corporee: dall’insensibilità al dolore alla capacità di alterare la temperatura corporea, il battito cardiaco e la pressione arteriosa. Poi vengono mostrati grafici EEG e foto di TAC in cui si vedono modificazioni delle onde cerebrali. Ora c’è la prova scientifica che i racconti sugli yogi himalayani non erano solo leggende.

Il cervello, così come il corpo, subisce delle sottili modifiche durante le meditazione profonda. I primi studi scientifici negli anni ’60 e ’70 dimostrarono che chi pratica la meditazione è veramente centrato. In india un ricercatore chiamato B. K. Anand ha notato che gli yogis possono entrare in stati meditativi così profondi che non reagivano nemmeno al tocco di un tubo incandescente sul loro braccio. 
“Nel marzo 2000 gli studi sulla meditazione sono entrati in una nuova fase, quando a Dharamsala c’é stato l’incontro fra il Dalai Lama e neuroscienziati e psicologi occidentali in cui ha proposto al Mind and Life Institute di organizzare degli studi sui maestri di meditazione più esperti utilizzando i più avanzati strumenti di immagine e visualizzazione i cui risultati sarebbero stati discussi in settembre in un convegno al MIT.  Questi studi hanno mostrato in modo più dettagliato il funzionamento del cervello durante la meditazione. Hanno scoperto che con la pratica i neuroni si adattano a dirigere l’attività nella zona frontale, quella della concentrazione. E’ ciò che porta ad ‘imparare ad essere totalmente presenti del momento.’ Robert Thurman , direttore della Tibet House dice: “In Asia la meditazione è una sorta di attrezzo che ognuno usa. Non è necessario diventare buddhisti.”

Ma l’interesse americano per la meditazione è aumentato da quando le ricerche hanno dimostrato che “possono vivere più a lungo senza dover fare jogging o mangiare broccoli.”  
Il Dr. Dean Ornish prescrive ai pazienti un “cambiamento di stile di vita, con yoga, meditazione e una sana alimentazione per invertire il processo di sclerosi delle arterie, il dr Jon Kabat-Zinn ha aiutato più di 14.000 persone affetti da cancro, AIDS, e dolori cronici  ad alleviare il dolore senza farmaci insegnando loro a concentrarsi sul dolore e accettarlo invece di resistergli e combatterlo. “ Se pensiamo di poter far qualcosa per loro non siamo sulla strada giusta, ma se cambiamo prospettiva e quadro di riferimento e gli suggeriamo che essi stessi possono fare qualcosa per loro se gli mettiamo a disposizione degli strumenti efficaci, le cose cambiano radicalmente.”  
Così l’unione fra le moderne tecnologie scientifiche e le antichissime tecniche di meditazione stanno portando un cambiamento epocale.

lunedì 23 gennaio 2012

COUNSELING E COACHING


 
 Molte persone mi chiedono che differenza ci sia fra Counseling e Coaching. In effetti non c'è molta differenza: entrambi hanno come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona attraverso l'attivazione delle risorse interne. La differenza più evidente è che il Counseling si è sviluppato più in ambito "sociale" e della salute mentale, mentre il Coaching in ambito aziendale, anche se vi sono counselors che operano in azienda e Life Coaches che si occupano di salute mentale.
Ecco alcune definizioni che ne indicano le differenze.
 
                                                               Counseling

Il counseling è un intervento professionale orientato alla prevenzione del disagio individuale e sociale. Si occupa  di problemi specifici come prendere decisioni, sviluppare la conoscenza di sé, migliorare il proprio modo di relazionarsi agli altri. Il counseling ritiene che ogni individuo sia autonomo e il suo intervento è mirato ad incentivare il concetto di responsabilità individuale. Per questo il counselor ha nei confronti del proprio cliente un atteggiamento attivo, propositivo e stimolante le capacità di scelta. Il counseling si configura dunque come un intervento di tipo psicopedagogico, e non psicologico in senso stretto. Il Counselor è la Figura Professionale che, avendo seguito un corso di studi almeno triennale, ed in possesso pertanto di un diploma rilasciato da specifiche scuole di formazione di differenti orientamenti teorici, è in grado di favorire la soluzione di disagi esistenziali di origine psichica che non comportino tuttavia una ristrutturazione profonda della personalità.

L'intervento di counseling può essere definito come la possibilità di offrire un orientamento o un sostegno a singoli individui o a gruppi, favorendo lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente.

                                                               Coaching

Si definisce coaching il processo attraverso il quale si aiutano individui e gruppi di persone a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità di performance.
Le metodologie del coaching sono “orientate al risultato” piuttosto che “centrate su problema”. Tendono ad essere “centrate sulla soluzione", ad incentivare lo sviluppo di nuove strategie di pensiero e di azione,  piuttosto che cercare di risolvere problemi e conflitti del passato.  

Il termine “coach” in inglese significa “carro, carrozza”. Un coach è un veicolo che trasporta una persona o un gruppo di persone da un luogo di partenza a un luogo di arrivo desiderato.

La nozione di coaching nel senso “educativo-formativo” del termine è derivata dal concetto che il tutor “porta” o “trasporta” lo studente attraverso il suo percorso di esami. Il coach/formatore è un “tutor privato” con il ruolo di formare o addestrare i singoli individui o squadre a realizzare delle performance.
Il Coaching consiste nel fornire alle persone un aiuto efficace per raggiungere dei risultati nell’ambito di una gamma di livelli. Si concentra sul rafforzamento dell’identità e dei valori e sulla realizzazione di sogni e obiettivi. (Dilts)