Segnalo questo articolo molto interessante della rivista "Le Scienze", edizione italiana di Scientific American.
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giovedì 23 aprile 2015
lunedì 20 aprile 2015
Come il cervello codifica le decisioni strategiche
Numerosi studi di neuroscienze hanno analizzato
le regioni cerebrali implicate nelle scelte tra diverse opzioni e la
valutazione dei vantaggi che ne possono derivare. Una nuova ricerca
condotta da Xiaohong Wan e colleghi del Riken Brain Science Institute
di Saitama, in Giappone, e descritta sulla rivista "Nature Neuroscience"
ha ora individuato le popolazioni di neuroni che elaborano le strategie
di attacco e difesa nel cervello di giocatori di Shogi, un gioco da
tavolo giapponese.
Gli autori hanno scelto lo Shoghi, una variante degli scacchi le cui origini risalgono al XVI secolo, perché si tratta di un gioco di strategia cui si evidenzia molto chiaramente se i giocatori sono in fase di difesa o di attacco.
Gli autori hanno scelto lo Shoghi, una variante degli scacchi le cui origini risalgono al XVI secolo, perché si tratta di un gioco di strategia cui si evidenzia molto chiaramente se i giocatori sono in fase di difesa o di attacco.

Wan e
colleghi hanno utilizzato una tecnica di risonanza magnetica funzionale
per rilevare l'attività cerebrale di 17 giocatori esperti mentre
decidevano se particolari configurazioni della scacchiera
rappresentavano un'opportunità per andare all'attacco o per rimanere in
difesa.
In un secondo test, ai giocatori era richiesto di scegliere le mosse di gioco nell'ambito di posizioni e strategie di gioco predeterminate, offensive o difensive. Ciò ha permesso d'identificare le regioni cerebrali che codificavano in modo specifico la strategia invece che la scelta della mossa. Si è così scoperto che le decisioni strategiche venivano prese prima della scelta delle mosse, supportando l'ipotesi che la nostra mente prima adotta una strategia e poi sceglie una particolare azione che la mette in pratica.
In un secondo test, ai giocatori era richiesto di scegliere le mosse di gioco nell'ambito di posizioni e strategie di gioco predeterminate, offensive o difensive. Ciò ha permesso d'identificare le regioni cerebrali che codificavano in modo specifico la strategia invece che la scelta della mossa. Si è così scoperto che le decisioni strategiche venivano prese prima della scelta delle mosse, supportando l'ipotesi che la nostra mente prima adotta una strategia e poi sceglie una particolare azione che la mette in pratica.

Le
scansioni di risonanza magnetica funzionale hanno mostrato che le
informazioni sul tipo di strategia erano codificate in due distinte
regioni cerebrali: quella offensiva nella corteccia cingolata posteriore
e quella difensiva nella corteccia cingolata anteriore rostrale.
Inoltre, la corteccia prefrontale dorso-laterale era implicata nel
confronto del valore delle due diverse strategie.
Quando invece si trattava di prendere decisioni sulle mosse concrete per portare avanti una strategia venivano attivate altre aree cerebrali, nessuna delle quali aveva una correlazione con le aree dedicate alle strategie. Complessivamente, i dati chiariscono alcuni meccanismi fondamentali che sovrintendono alla valutazione delle diverse strategie, nei giochi come nelle decisioni della vita reale.
Quando invece si trattava di prendere decisioni sulle mosse concrete per portare avanti una strategia venivano attivate altre aree cerebrali, nessuna delle quali aveva una correlazione con le aree dedicate alle strategie. Complessivamente, i dati chiariscono alcuni meccanismi fondamentali che sovrintendono alla valutazione delle diverse strategie, nei giochi come nelle decisioni della vita reale.
© 1999 - 2011 Le Scienze S.p.A. Edizione italiana di Scientific American
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